Il Fondo di Garanzia
Il Fondo di Garanzia, attivato presso il Ministero dello sviluppo economico, eroga una garanzia pubblica a fonte dei finanziamenti concessi dalle banche. Un'impresa/professionista che intenda chiedere un finanziamento ad un istituto di credito può usufruire di una garanzia pubblica. Rivolgendosi al Fondo di Garanzia l'impresa/professionista quindi non ottiene un contributo in denaro o l’erogazione diretta di un finanziamento agevolato, ma ha la concreta possibilità di ottenere attraverso banche, società di leasing o confidi, un vantaggio che si può concretizzare in condizioni economiche migliori riguardo tassi e commissioni o nell’erogazione di maggior credito.
Il Fondo di garanzia non interviene direttamente nel rapporto Banca/Impresa/Professionista, e quindi tassi di interesse, condizioni di rimborso, eventuale richiesta di garanzie aggiuntive sulla parte non coperta dal Fondo, sono stabiliti attraverso la libera contrattazione tra banche e imprese/professionisti. La normativa relativa all’intervento del Fondo non detta, infatti, alcuna indicazione in proposito sebbene l’intervento del Fondo, abbattendo il rischio della Banca, consente l’applicazione di condizioni di maggior favore.
Il Fondo concede garanzie non a chiunque, bensì solo alle imprese/professionisti giudicati economicamente e finanziariamente sani, valutazione effettuata attraverso un modello di calcolo del "rating" che, dal 15.3.2019, ha sostituito il precedente modello di "scoring".
Il nuovo modello di rating è articolato su cinque classi di rischio (come quello già oggi impiegato dalle banche), e ha l’obiettivo di ampliare la platea delle Pmi (potenzialmente nove su dieci) che potranno beneficiare della garanzia dello stato sui prestiti, assicurando il capitale soprattutto a chi difficilmente accederebbe a un finanziamento bancario. Le classi di merito «sicurezza», «solvibilità», «vulnerabilità», «pericolosità» e «rischiosità» sono attribuite alle Pmi sulla base dei dati di bilancio degli ultimi due anni e dei dati della Centrale Rischi relativi agli ultimi sei mesi.
Le soglie di garanzia sono tendenzialmente più basse rispetto alla metodologia precdente: si passa infatti da coperture dirette tra il 60% e l’80% per tutte le operazioni, a nuovi tetti graduali tra il 30% e l’80% in base alla rischiosità e alla tipologia di finanziamento. Per le Pmi e le Start Up innovative è invece sempre prevista una copertura dell'80%.
Il Fondo di garanzia non interviene direttamente nel rapporto Banca/Impresa/Professionista, e quindi tassi di interesse, condizioni di rimborso, eventuale richiesta di garanzie aggiuntive sulla parte non coperta dal Fondo, sono stabiliti attraverso la libera contrattazione tra banche e imprese/professionisti. La normativa relativa all’intervento del Fondo non detta, infatti, alcuna indicazione in proposito sebbene l’intervento del Fondo, abbattendo il rischio della Banca, consente l’applicazione di condizioni di maggior favore.
Il Fondo concede garanzie non a chiunque, bensì solo alle imprese/professionisti giudicati economicamente e finanziariamente sani, valutazione effettuata attraverso un modello di calcolo del "rating" che, dal 15.3.2019, ha sostituito il precedente modello di "scoring".
Il nuovo modello di rating è articolato su cinque classi di rischio (come quello già oggi impiegato dalle banche), e ha l’obiettivo di ampliare la platea delle Pmi (potenzialmente nove su dieci) che potranno beneficiare della garanzia dello stato sui prestiti, assicurando il capitale soprattutto a chi difficilmente accederebbe a un finanziamento bancario. Le classi di merito «sicurezza», «solvibilità», «vulnerabilità», «pericolosità» e «rischiosità» sono attribuite alle Pmi sulla base dei dati di bilancio degli ultimi due anni e dei dati della Centrale Rischi relativi agli ultimi sei mesi.
Le soglie di garanzia sono tendenzialmente più basse rispetto alla metodologia precdente: si passa infatti da coperture dirette tra il 60% e l’80% per tutte le operazioni, a nuovi tetti graduali tra il 30% e l’80% in base alla rischiosità e alla tipologia di finanziamento. Per le Pmi e le Start Up innovative è invece sempre prevista una copertura dell'80%.