La Nuova Informativa sulla Sostenibilità Diventa Obbligo di Legge

11 settembre 2024
Il Decreto Legislativo 125/2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e recependo la Direttiva UE 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD), stabilisce l’obbligo per le grandi imprese e le società madri di grandi gruppi, con più di 500 dipendenti, di includere un'informativa dettagliata sulla sostenibilità nella Relazione sulla gestione a partire dal 1° gennaio 2024. L’obbligo si estenderà dal 2025 alle altre grandi imprese e alle società madri di grandi gruppi che superano specifici limiti patrimoniali, di fatturato e di dipendenti.
Il decreto stabilisce che le piccole e medie imprese (PMI) con strumenti finanziari negoziati su mercati regolamentati saranno soggette a questi obblighi a partire dal 2026. Tuttavia, le PMI quotate potranno posticipare l’applicazione della norma fino al 2028, spiegandone le ragioni.

Il Decreto Legislativo 125/2024, introduce un nuovo approccio alla rendicontazione di sostenibilità per le imprese italiane: il principio di doppia rilevanza o materialità. Questa normativa, che recepisce la Direttiva (UE) 2022/2464, impone alle imprese di rendere conto non solo dell'impatto delle loro attività su ambiente, società e governance (approccio inside-out), ma anche di come i fattori di sostenibilità influenzino la performance finanziaria dell'azienda (approccio outside-in).

La rendicontazione deve essere elaborata in conformità agli standard stabiliti dalla Commissione Europea, ossia gli European Sustainability Reporting Standard (ESRS), sviluppati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG). Questi standard obbligano le imprese a identificare e comunicare queste informazioni in modo trasparente e integrato. Il processo richiede un'analisi rigorosa, supportata da due diligence, per garantire che i temi materiali siano trattati in modo accurato.

Il principio di doppia materialità rappresenta un'opportunità per le imprese di integrare la sostenibilità nelle loro strategie aziendali, preparandole per un futuro più equo e sostenibile. Le aziende dovranno rendicontare sia i rischi che le opportunità finanziarie legati ai fattori ESG, garantendo una valutazione oggettiva e trasparente dei loro impatti reali e potenziali.

Le informazioni che vengono richieste alle imprese sono le seguenti:
  1. modello di business e strategia, resilienza degli stessi ai rischi e opportunità connesse alle questioni di sostenibilità; 
  2. piani (di azioni, finanziari e di investimento) per garantire che il modello e la strategia siano compatibili con la transizione green, con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C, con l’obiettivo di neutralità climatica al 2050, nonché, se del caso, l’esposizione dell'impresa ad attività connesse a carbone, petrolio e gas; 
  3. modalità con cui tengono conto degli interessi degli stakeholder nella strategia dell’impresa sulle questioni di sostenibilità; 
  4. obiettivi di sostenibilità fissati e progressi compiuti, compresi obiettivi assoluti di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra; 
  5. ruolo del board e del management rispetto ai fattori di sostenibilità (competenze, sistemi di incentivazione); processi di due diligence implementati relativi a tali fattori; 
  6. gli impatti negativi dell’impresa e della sua catena del valore, azioni per prevenire attenuare, rimediare a tali impatti e i risultati di tali azioni; 
  7. i principali rischi per l’impresa connessi a questioni di sostenibilità e le modalità di gestione degli stessi; 
  8. metodologie utilizzate per ricavare le informazioni contenute nel report.   
 

 



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